Agrituber veglia sulle vostre tartufaie

Il successo di una tartufaia coltivata dipende anche dalle cure e dalle pratiche colturali che vengono eseguite negli anni.

Assistenza post-impianto

Vegliamo sulla vostra tartufaia

Il successo di una tartufaia coltivata non dipende solo dal materiale d'origine ma anche dalle cure e dalle pratiche colturali che vengono eseguite negli anni.

Particolarmente delicati nella fase di radicazione sono i primi due tre/quattro anni di vita, durante i quali le radici secondarie della pianta devono sondare il terreno al fine di stabilizzare e insediare efficacemente la pianta. Durante questo periodo il nostro staff è a disposizione per darvi consigli in merito alle pratiche colturali più idonee e per trovare le soluzioni migliori per la manutenzione della tartufaia.

Le operazioni colturali che vanno rispettate sono le seguenti:

  • Irrigazione: è fondamentale provvedere all’irrigazione delle piante subito dopo la loro messa a dimora. Nei primi anni di vita dell’impianto è indispensabile innaffiare le piantine per consentire il loro attecchimento e lo sviluppo dell’apparato radicale e delle micorrize.
  • Pulizia e lavorazioni del suolo: nelle tartufaie coltivate è bene effettuare delle lavorazioni superficiali di 10-15 cm prima della ripresa dell’accrescimento miceliare (erpicatura tra la fine di febbraio e i primi di marzo) per consentire un miglior ingresso dell’ossigeno nel terreno e un aumento della formazione di nuove micorrize. Vicino alle piante è fondamentale non scendere oltre i 5 cm di profondità e le lavorazioni devono essere eseguite manualmente per non danneggiare le piantine. E’ necessario contenere le infestanti attraverso regolari tagli dell’erba.
  • Potature: Le potature effettuate in maniera discreta e graduale tendono a conferire alla pianta, nell'arco di un certo numero di anni, una forma particolare che permette il passaggio dei raggi obliqui del sole, limitando quelli ortogonali, e che assicura la penetrazione delle piogge fino al suolo dove si sviluppano le micorrize. Sono vietate le potature drastiche e troppo frequenti.
  • Trattamenti fitosanitari: Per attacchi lievi e sporadici non è utile né vantaggioso eseguire trattamenti fitosanitari. Nel caso di un attacco da parte di un parassita capace di pregiudicare in modo definitivo e irrimediabile la vita della pianta, e quindi quella del tartufo, è consigliabile valutare dei trattamenti fitosanitari post-emergenza.
  • Fertilizzazioni e ammendamenti: Nelle tartufaie coltivate le concimazioni organiche e minerali devono essere fatte solo in funzione dei risultati delle analisi del suolo e solo qualora quest’ultime rivelino carenze o squilibri molto netti di qualche elemento. L’impiego di concimi o fertilizzanti richiede molta prudenza in quanto non sono stati sperimentati in modo approfondito e quindi non se ne conoscono gli eventuali danni o benefici. Più efficaci e conosciuti sono gli ammendanti per la correzione del pH, a base di carbonato di calcio. Spesso l’apporto di calcare triturato può essere favorevole al mantenimento delle micorrize nei confronti di alcuni competitori.

Riteniamo che abbinare la pianta giusta al terreno idoneo con il tartufo migliore sia la linea guida da rispettare. Noi desideriamo che i nostri clienti abbiano successo. Questo sarà possibile grazie alla vostra passione, il vostro impegno e la nostra assistenza.

Garantiamo la sostituzione di TUTTE le piante che dovessero morire a causa della selettività naturale (generalmente 2-3%), che fisiologicamente colpisce i giovani impianti, per assicurarvi una tartufaia omogenea e sana.

La tartuficoltura è una realtà che funzione e rende, ma essendo a tutti gli effetti una pratica agronomica richiede conoscenza, preparazione e impegno. Siamo al vostro fianco in questo cammino.