Coltivare tartufi - novità, eventi e sviluppo

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14/09/2015

Piante da tartufo. Le nuove produzioni Agrituber

Novità per quanto riguarda le piantine da tartufo. Sono in arrivo le nuove produzioni del vivaio Agrituber.

Già disponibili le piantine di cerro (quercus cerris L.) e prossimamente disponibili quelle di pino domestico (Pinus pinea L.).

Conosciamole più nel dettaglio e scopriamo con quali specie di tartufo si micorrizano. 

Il Cerro (quercus cerris L.

E' una specie che vegeta nell'Europa sud-orientale e nell'Asia occidentale ed è molto usata nell'area mediterranea per i rimboschimenti.

Pur preferendo terreni acidi, è largamente diffusa anche in suoli calcarei. Alta fino a 30-35 metri, ha tronco dritto e molto ramificato, chioma ovale e allungata. La scorza è spessa, rugosa, solcata e screpolata in ogni direzione, prima grigia e poi rossastra.

Le foglie sono tardivamente caduche, semplici, alterne, di consistenza quasi coriacea, oblunghe, con lobi profondi ineguali, acuminate all'apice. Il frutto è una ghianda di forma ovato-allungata, di colore rosso bruno con sottili striature longitudinali, protetto per un terzo da una cupula esternamente ricoperta da squame lesiniformi su di un peduncolo corto e robusto.

Si micorriza con numerose specie di tartufo ed è un buon produttore di T. aestivum, T. brumale, T.melanosporum e anche di T. magnatum.

 

Pino domestico (Pinus pinea L.)

E' una specie diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna all'Asia minore.

Predilige suoli permeabili, sabbiosi, profondi, con pH neutro o debolmente alcalino, ma può vivere anche in suoli acidi come nelle aree a ovest del Lago Trasimeno.

Alta fino a 30 metri, ha fusto cilindrico, privo di rami per due terzi di altezza. Da prima la chioma è arrotondata o ovale, con i rami inferiori ripiegati verso il basso; poi, quando questi cadono e lasciano nudo gran parte del tronco, assume la caratteristica forma ad ombrello. La scorza è rosso-bruna e scagliosa nelle piante giovani e successivamente diventa spessa, divisa in placche poligonali, con fessure di colore rosso-arancio.

Le foglie sono persistenti, aghiformi, a sezione semicircolare e riunite in fascetti di 2 o anche in 3, con punte aguzze, lunghe 8-20 cm, di colore verde glauco. I coni sono eretti, ovoidali, con breve peduncolo, solitari o a gruppi di poche unità, molto grandi: sono infatti larghi fino a 10 cm e lunghi fino a 15 cm. Contengono decine di semi commestibili, chiamati pinoli, a maturazione triennale.

Vegeta in pinete pure oppure in boschi misti insieme a Pinus halepensis, Cupressus sempervirens e Quercus ilex.

Si micorriza con varie specie di tartufo ma ha una spiccata affinità per il bianchetto (T.borchii) che è raccolto in forte quantitativi nelle pinete della Puglia, Calabria, Lazio, Toscana ecc. Alcune volte può produrre T.aestivum, T.melanosporum e persino T. magnatum, come è il caso del lungo viale di pini di Certaldo (Firenze). 
 

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